Smettere di fumare d’estate: una soluzione contro i radicali liberi

Esiste un momento migliore per smettere di fumare? Scopriamo perché fumare d’estate è ancora più dannoso.

Se è vero che è sempre il momento giusto per smettere di fumare, d’estate i danni provocati dal fumo possono essere ancora più seri, e dunque potremmo dire che l’estate è il momento migliore per smettere di fumare. 

Ciò è dovuto soprattutto a due degli effetti negativi del fumo: disidratazione e rilascio dei radicali liberi. Due problematiche che d’estate si acuiscono. Vediamo perché.

I radicali liberi sono responsabili del fenomeno chiamato stress ossidativo, che si manifesta quando la quantità di radicali liberi è superiore a quella che il sistema antiossidante riesce a neutralizzare. Questo eccesso danneggia la cellula, perché i radicali liberi sono molecole con un elettrone libero in grado di legarsi alle molecole delle cellule, rompendone le strutture. 

Tra le principali fonti di radicali liberi per l’organismo umano ci sono proprio:

• raggi UV del sole
• fumo di sigaretta.

Ecco perché la combinazione dei due fattori, così frequente d’estate, sottopone a un grandissimo stress ossidativo il nostro organismo.

Fumo di sigaretta e radicali liberi 

Il fumo di sigaretta, in particolare, è la più grande fonte esogena di radicali liberi ( 10-15 miliardi di radicali liberi per sigaretta fumata) in grado di esaurire gli antiossidanti e iniziare, promuovere e accelerare la trasformazione tumorale, danneggiare le proteine e i lipidi, alterare l’attività enzimatica dei recettori di membrana e di trasporto delle proteine.

Il problema non deriva soltanto dalla respirazione del fumo. La cute è direttamente e intensamente esposta al fumo di sigaretta. Si tratta infatti del primo tessuto che viene a contatto col fumo ed è esposta ad una concentrazione di radicali liberi superiore ad altri organi, eccetto i polmoni. 

Di conseguenza nella cute le proteine fibrose del tessuto connettivo dermico, in particolare collagene ed elastina che conferiscono sostegno ed elasticità ai tessuti cutanei, subiscono alterazioni tali da compromettere le proprietà meccaniche della cute stessa.

Aggiungiamo poi che l’acido ialuronico subisce una progressiva depolimerizzazione con minore capacità del glicosaminoglicano di trattenere l’acqua necessaria alla funzionalità del derma. Infine, anche la  membrana citoplasmatica  subisce ossidazione lipidica, che compromette la sua integrità al punto da bloccarne la funzionalità.

Al problema legato al rilascio di radicali liberi, dobbiamo aggiungere che  nei fumatori il livello di molecole ad azione antiossidante, come la vitamina E, beta-carotene, retinolo sono significativamente più bassi rispetto ai non fumatori, circa il 40% in meno. Da ciò si capisce quanto le stress ossidativo possa essere serio per le persone che fumano, esponendole a danni che vanno da una pelle più vecchia e meno elastica all’insorgenza di tumori.

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